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06nov12 – Londra stoppa la Croazia in Europa

Dopo la Germania della Merkel ora ci si mette pure la Gran Bretagna di Cameron a infilare il bastone fra le ruote all’adesione della Croazia all’Ue. Londra infatti non ratificherà il Trattato di adesione di Zagabria se prima la speciale commissione di controllo della Commissione Ue non dichiarerà che la Croazia ha pienamente assolto a tutti i parametri chiesti dall’Europa per il suo ingresso.

 

La ritrosia emerge chiaramente in un verbale della Camera dei comuni pubblicato dal quotidiano “Vecernji List”. In esso si legge che secondo i deputati britannici la Croazia non rispetta pienamente i parametri Ue e, per ora, non è pronta ad aderire ai Ventisette. Secondo il ministro per gli Affari comunitari britannico, David Lidington Zagabria non starebbe neppure offrendo piena collaborazione al Tribunale internazionale dell’Aja visto che non ha consegnato mai ai giudici internazionali i richiesti documenti militari relativi all’operazione Tempesta per la quale è stato condannato il generale croato Ante Gotovina. Ma c’è di più. Il Parlamento di Sua Maestà ritiene che l’attuale processo a carico dell’ex premier, Ivo Sanader altro non è se non la fotocopia di quello a carico di Yulia Timoshenko in Ucraina e lo bolla come una sorta di specchietto per le allodole che serve a far credere che il Paese è impegnato seriamente alla lotta contro la corruzione quando, in verità, non lo è affatto.

 

Giudizi pesantissimi quelli levatisi dal Parlamento londinese che però non sono riusciti a smuovere il governo croato come quelli, altrettanto pesanti, mossi dal segretario di Stato americano Hillary Clinton in visita a Zagabria. La Lady di ferro statunitense ha anche lei ribadito che la Croazia deve accelerare le riforme se vuole essere accolta nell’Ue nel luglio del 2013. Infatti subito dopo la partenza della Clinton da Zagabria, il governo Milanovic ha immediatamente attivato un’azione strategica per adeguarsi alle richieste europee. Il premier è stato categorico: i singoli ministeri devono portare a termine il tutto entro la fine del 2012. Ma non sarà un percorse né facile, né rettilineo.

 

Tra i punti (dieci in tutto) che la Croazia deve ancora assolvere c’è ad esempio la riforma del codice penale laddove si obbliga anche il prete a informare l’autorità giudiziaria se in confessionale viene a sapere fatti penalmente perseguibili. E sia sa quanto la Croazia sia legata alla Chiesa cattolica. E c’è poi da trasformare l’assunzione di modiche quantità di droga da reato amministrativo a reato penale. E l’opposizione ha già preannunciato battaglia.

 

Mauro Manzin

“Il Piccolo” 4 novembre 2012

 

 

 

Monito del premier inglese David Cameron alla Croazia (foto www.vecernji.hr)

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