Parte dei dipendenti pubblici in Croazia, circa 70 mila insegnanti delle scuole, docenti universitari e infermieri, sono in sciopero oggi per protestare contro i tagli ai loro stipendi annunciati dal governo socialdemocratico guidato da Zoran Milanovic.
Tre mesi fa, dopo che erano falliti i negoziati tra le parti sociali, il governo ha cancellato unilateralmente i contratti collettivi nella sanità, scuola, ricerca e cultura, annunciando l’abolizione delle tredicesime e una serie di altri benefici, promettendo però di mantenere tutti i posti di lavoro nel settore pubblico e di non tagliare gli stipendi base. Una parte dei sindacati (polizia, esercito, dogana, amministrazione pubblica) ha accettato la proposta, mentre quelli in sciopero oggi chiedono garanzie scritte sulla restituzione dei benefici una volta passata la crisi economica. Se entro tre settimane non si troverà un accordo, il governo deciderà da solo su cosa e quanto tagliare, rischiando però querele da parte dei sindacati.
In questi ultimi giorni il parlamento croato è impegnato nel dibattito sulla legge finanziaria per il 2013, che prevede tagli in tutti i settori e un deficit del 3,8 per cento, contro il 3,5 di quest’anno. Il ministro delle Finanze, Slavko Linic, sostiene che i tagli alle spese pubbliche sono inevitabili in una situazione in cui il settore reale continua a perdere posti di lavoro.
(fonte AnsaMed 29 novembre 2012)
