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03 lug – Don Bonifacio: il ricordo dell’ANVGD di Trieste

Il 29 maggio 2003 il Comitato ANVGD di Trieste, in collaborazione con il CDM, aveva presentato un lbro su don Francesco Bonifacio. Ecco la cronaca di quell'evento, che ripercorre anche la vita del Beato.

 

E' dedicato alla vicenda di Don Francesco Bonifacio, il numero tre dei "Quaderni del CDM", realizzati insieme all'ANVGD – Comitato provinciale di Trieste, che ripropone un testo di Sergio Galimberti, ovvero le tappe, in sintesi, della vita di un "servo di Dio", martire istriano.

Il 21 settembre del 1946, il Vescovo mons. Antonio Santin scriveva a proposito della scomparsa di don Francesco Bonifacio, sacerdote a Villa Gardossi, nel cuore dell'Istria: "Fino ad oggi nulla si sa di lui. Le autorità fingono di ignorare ogni cosa. La popolazione dice che è stato ucciso".

57 anni dopo, non si conosce ancora la verità sulla dinamica della sua morte ma ciò non ha impedito di avviare una Causa di Beatificazione del Servo di Dio don Francesco Bonifacio che ha preso l'avvio nel 1956 per arrivare, attraverso tappe di studio e verifiche, fino ai giorni nostri.

Certamente, questo personaggio, e soprattutto la sua storia, offrono ai contemporanei infiniti spunti di riflessione sul ruolo dei sacerdoti nelle terre dell'esodo. E rappresenta, nello stesso tempo, un esempio di storia sottaciuta, che oggi più che mai chiede di essere conosciuta e di diventare patrimonio comune.
Queste le finalità che hanno mosso il Comitato Provinciale di Trieste dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – rappresentato da Renzo Codarin, Bruno Marini e Claudio Grizon -, in collaborazione con il Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana e Dalmata, ad organizzare un incontro presso il Centro Pastorale Paolo VI di Trieste dedicato sia al martirio del sacerdote piranese sia al ruolo di personaggi come Mons. Antonio Santin nella vicenda dell'esodo.

"L'esodo fu pulizia etnica – ha osservato nel suo intervento l'avv. Paolo Sardos Albertini, Presidente sia della Lega Nazionale che del CDM – perpetrata ai danni del nostro popolo anche attraverso lo strumento della persecuzione religiosa e don Bonifacio ne è un esempio emblematico".

Ma perché questo, e tanti altri come lui, sacerdoti italiani in Istria, Fiume e Dalmazia, venivano considerati pericolosi lo ha spiegato don Ettore Malnati analizzando il pensiero ed il ruolo di Mons. Santin.

"Le sue parole – ha affermato nell'intervento – erano onorate dal suo comportamento coerente che non nascose a nessun occupatore di questa Terra Giuliana, né ai nazisti, né ai titini, né agli anglo-americani le sue rimostranze per la Causa della sua Gente…La sua non fu una missione facile. Egli la svolse con evangelico coraggio e leale coerenza con la sua coscienza di uomo e di Vescovo…"
Una dirittura morale ed umana che era stata anche di don Bonifacio. Lo si scopre scorrendo le montagne di materiale prodotte in tutti questi anni nella Causa di Beatificazione – come sottolineato da don Paolo Rakich che ha voluto presentare l'iter fino ad ora seguito, rivelando anni di incontri, di studi, di riflessioni e di analisi per preparare sin nei minimi particolari la documentazione necessaria per portare don Bonifacio agli onori degli altari.

La cronistoria di una vita è stata presentata da Sergio Galimberti che per la Causa ha preparato, con Mons. Parentin, la relazione storica. Una sintesi di questo lavoro è stata pubblicata qualche tempo fa ed ora riedita dal CDM nella sua collana dei Quaderni. Un libricino azzurro nel quale la vita e l'opera di don Bonifacio sono affidate ad una precisa cronologia ma non mancano i riferimenti ai suoi slanci, al continuo rivelarsi di un fondamento forte, in grado di raggiungere il cuore della gente, di suscitare emozioni ed ammirazione. Don Bonifacio – si direbbe oggi – era un leader, amato da chi lo conosceva e lo seguiva. Per il nuovo potere jugoslavo nelle terre dell'Adriatico Orientale era un pericolo, l'ago della bilancia che avrebbe decretato la scelta dei fedeli, andava eliminato.

"Abbiamo voluto riproporre la biografia di don Bonifacio – ha sottolineato Claudio Grizon, vicepresidente del Comitato Provinciale di Trieste dell'ANVGD e direttore del CDM – per amore di conoscenza e divulgazione di una vicenda emblematica. Un contributo che si inserisce nel progetto di raccogliere dati e storie sul ruolo sostenuto dai sacerdoti dell'esodo che molti istriani, fiumani e dalmati seguirono nei luoghi d'accoglienza e che ancora oggi sono una guida durante i raduni e nella vita di quotidiana di chi ha la fortuna, per semplici questioni logistiche, di poter frequentare la loro chiesa".

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