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02lug12 – Dall’Istria a Zagabria in treno, un’odissea di sette ore

L’Istria non sembra trovarsi in Croazia, almeno dal punto di vista dei collegamenti ferroviari. Viaggiare in treno fino a Zagabria equivale a un’odissea in quanto ci vogliono 7 ore con due cambi, mentre il viaggio in auto dura 3 ore e in pullman 4. L’odissea diventa via crucis per i malati che dall’Istria devono recarsi per le cure e visite mediche specialistiche nella capitale croata. Perché l’assicurazione sanitaria rimborsa solo la spesa per il trasporto più conveniente, il treno appunto. Chi vuole viaggiare più comodamente, deve pagare la differenza di tasca propria.

 

A richiamare l’attenzione su una situazione insostenibile è Bozo Bencic di Bagnole, invalido al 100% che dopo aver vissuto il martirio in prima persona ha scritto una lettera a diversi ministri, ai deputati istriani e ad altri esponenti politici in cui narra la sua avventura. Partenza in treno da Pola alle 14.27, arrivo a Lupogliano alle 16.09, con trasferimento in autobus a Fiume dove si arriva alle 16.55. Da qui altro treno alle 17.10 per Zagabria con arrivo nella capitale alle 21.30. Per tornare a Pola bisogna aspettare il giorno dopo. Dunque partenza in treno da Zagabria alle 6.30 con arrivo a Fiume alle 10.34, da qui sull’autobus per Lupogliano con arrivo alle 11.25. Poi altro treno per Pola che arriva a destinazione alle 13.15.

 

Per la visita medica dunque ci vogliono tre giorni: il primo per arrivare a Zagabria, il secondo per andare dal dottore e il terzo per il ritorno. Il viaggio dunque comporta due pernottamenti che l’assicurazione sanitaria non riconosce. Il paziente deve pagare di tasca propria e arriva alla conclusione che invece di pagare l’albergo per due notti, gli conviene comunque viaggiare in pullman anche se quello descritto da Bencic è il modo di viaggiare considerato dalla mutua. L’Istria dunque non ha un collegamento ferroviario diretto con l’interno del Paese. Ce l’aveva ai tempi della Jugoslavia, quando per arrivare a Zagabria si passava attraverso la Slovenia. Ma l’intera rete ferroviaria croata sarebbe da ristrutturare in quanto da troppo tempo non si è investito nulla per la sua manutenzione. Ed è cosi che si spiegano anche i frequenti incidenti, alcuni con morti.

 

(fonte “Il Piccolo” 28 giugno 2012)

 

 

 

Pola, la stazione ferroviaria (foto www.panoramio.com)

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