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01 nov – Pola: i 90 anni della ”Viribus Unitis”

Il rito si ripete puntuale nel giorno dell'anniversario della più grave tragedia navale nella trimillenaria storia della città di Pola. Stiamo parlando della celebrazione dell’affondamento della corazzata austriaca «Viribus Unitis» avvenuto il 1.o novembre 1918 nel bacino portuale. Ieri, in quello stesso punto, sono state lanciate in mare corone di fiori da parte di alcune delegazioni in rappresentanza di Comune, autorità militari e rappresentanti della società Viribus Unitis, istituita alcuni anni or sono con lo scopo di approfondire ulteriormente le conoscenze relative all’avvenimento.

L’affondamento della corazzata austriaca rientrava nelle operazioni navali in Adriatico durante il 1.o conflitto mondiale, caratterizzate dalla spinta offensiva della Marina italiana contro quella austro-ungarica. Tuttavia, erano rare le occasioni per colpire l’avversario durante battaglie in mare aperto poiché i rapporti tra le forze avevano indotto gli austro-ungarici a non esporsi troppo. Per tale motivo, la Marina italiana era costretta a preparare imprese con l’obiettivo di colpire l’avversario all’interno delle sue stesse basi. Venne così messa a punto l’impresa in questione, affidata al maggiore del genio navale Raffaele Rossetti e al tenente medico Raffaele Paolucci.Quest’ultimo aveva da tempo sperimentato nella laguna veneta uno strano mezzo d’assalto da lui ideato, la «mignatta» (sorta di siluro che fungeva da propulsore, affiancato sui lati da due torpedini con 600 chilogrammi di esplosivo). Nella notte del 1.o novembre, i due (con la complicità di una battente pioggia) riuscirono a fissare la carica esplosiva sotto la chiglia della nave. Subito dopo, però, vennero notati e fatti salire a bordo. I due ufficiali chiesero di parlare con il comandante, informandolo che la nave stava per affondare. Il comandante dell’equipaggio jugoslavo Von Vukovic diede subito l’ordine di abbandonare la nave, permettendo anche agli italiani di mettersi in salvo. Alle 6.40, infine, la Viribus Unitis affondò insieme al comandante.

In Italia la missione venne definita eroica e i due ufficiali ricevettero onori oltre a una notevole somma di denaro, equivalente al 2% del valore della nave affondata. Alla fine, Paolucci e Rossetti donarono il denaro alla famiglia del comandante Vukovic poiché si trovava in ristrettezze economiche: quel regalo permise a suo figlio di finire il liceo, di laurearsi in Medicina e anche di specializzarsi. Quest’anno, la cerimonia è stata abbinata a quelle per i 90 anni della fine del Prima guerra mondiale e per lo scioglimento della Regia marina austroungarica.

(fonte Il Piccolo)

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